Malattie croniche del fegato: la Clinica di Gastroenterologia, Epatologia ed Endoscopia Digestiva d’Urgenza dell’AOUM cura i pazienti con un nuovo approccio.
Si tratta di una nuova modalità di studio che coniuga l’expertise in eco-endoscopia operativa con la tradizione epatologica- internistica. Tale disciplina è denominata “endoepatologia” ed è stata messa in campo dal Prof. Marco Marzioni, dal Dr. Giuseppe Tarantino entrambi afferenti alla Clinica di Gastroenterologia, Epatologia ed Endoscopia Digestiva d’Urgenza. È una tecnica che consente di acquisire dati multiparametrici: morfologici, ecografici, flussimetrici vascolari ed emodinamici nonché bioptici in un'unica seduta diagnostico-operativa riducendo i tempi diagnostici e quindi i costi attivi e passivi dovuti agli accessi in ospedale.
Spiega il Prof. Marco Marzioni: “In pratica un paziente con sospetta cirrosi epatica e/o ipertensione portale, riuscirebbe a completare la diagnostica definendo le caratteristiche della malattia e la sua gravità in poche ore piuttosto che in 3-4 mesi con conseguente più rapido accesso alle cure specifiche. Il nostro gruppo ha introdotto la suddetta tecnica da circa 6 mesi maturando un expertise attualmente pionieristica in ambito nazionale (2° centro in Italia) in numero di procedure eseguite”.
Il Dr. Giuseppe Tarantino illustra i dettagli della nuova tecnica: “tale cambio di paradigma è stato reso possibile dalla disponibilità di dispositivi integrabili alla piattaforma eco-endoscopica che permettono l’accesso ai vasi del fegato per via transparietale endoluminale (attraverso la parete del tubo digerente) di sofisticati aghi collegati a pressostati digitali. Questi permettono la misurazione della pressione in entrata ed in uscita dal fegato così da definire con estrema precisione la condizione di ipertensione portale che rappresenta la problematica che consegue a varie condizioni patologiche che insistono cronicamente sul fegato provocando un continuo sovvertimento della sua struttura e funzione. Tra queste cause o fattori di rischio in particolare: la steatoepatite alcolica/metabolica, l’esposizione cronica a farmaci epatotossici, le malattie infiammatorie croniche autoimmuni, le immunodeficienze acquisite o congenite”.