
Labiopalatoschisi: in 4 anni 36 bambini marchigiani sono tornati a sorridere. Attivo un percorso diagnostico-terapeutico gestito dalla Chirurgia Maxillo-Facciale dell'AOUM
Si scrive Labiopalatoschisi, si legge malformazione congenita complessa alle labbra e si intende anche 'labbro leporino' se non collegata al palato. Una malattia pediatrica rara che nelle Marche colpisce circa 1 bambino ogni 800 nati. All'interno dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria delle Marche è stato attivato un percorso diagnostico-terapeutico dedicato. Dal 2021 a oggi, 36 i bambini hanno potuto riappropriarsi del loro sorriso. A occuparsene è l'Unità Operativa di Chirurgia Maxillo-Facciale diretta dal dottor Paolo Balercia ed in particolare il Dr. Giuseppe Consorti.
Durante l'incontro organizzato a inizio febbraio dall'IPSIA Benelli di Pesaro dedicato a Ortodonzia e Chirurgia Maxillo-Facciale: "Nuove Frontiere nelle Anomalie Scheletriche e Malformazioni Craniofacciali", i chirurghi maxillo-facciali hanno spiegato di aver messo a sistema una Rete Regionale delle Malattie Rare dove figura anche la Labiopalatoschisi. Formazione e Divulgazione Scientifica in campo Odontoiatrico e Maxillo-Facciale. Il convegno è stato il risultato di una stretta collaborazione tra l’Istituto scolastico pesarese, il reparto di Chirurgia Maxillo-Facciale dell'AOUM e la Fondazione Smile House. I responsabili scientifici dell'evento sono stati, appunto, il dottor Giuseppe Consorti, dirigente medico della Chirurgia Maxillo-Facciale di Torrette, e il dottor Domenico Scopelliti, vicepresidente della Fondazione Smile House ETS. Il tema al centro dell'incontro sono state la Labiopalatoschisi e le malformazioni craniofacciali, patologie che richiedono un approccio multidisciplinare per un trattamento efficace e personalizzato. In quella occasione è stato approfondito il percorso diagnostico-terapeutico in questione che inizia dalla diagnosi prenatale e prosegue fino al completamento della crescita.